L’altra metà editoriale

Sulla figura professionale dell’editor ormai si è già detto parecchio, perciò parto dal presupposto che tutti abbiano compreso il valore del suo apporto per migliorare un testo scritto dal punto di vista strutturale e stilistico. Ma non si tratta solo di individuare punti di forza e di debolezza: nel Pulp fiction di ogni autore l’editor è il signor Wolf. La voce dell’editor non si deve percepire in un testo, perché non si sostituisce e non si aggiunge a quella autoriale, né la altera. Il suo obiettivo è essere invisibile. Questo è possibile solo segnalando le criticità e dando indicazioni adeguate per correggerle. L’editor potrà intervenire direttamente sul testo solo a livello di formattazione per renderlo più pulito e leggibile possibile, prima d’iniziare il lavoro di editing, o al massimo per correggere i refusi o gli errori oggettivi individuati fin dal primo passaggio. Le sue note a margine hanno lo scopo di evidenziare, spiegare, suggerire qualcosa per generare rif...