Il blog
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Editare testi è per me il lavoro più bello del mondo. Per chi scrive, invece, a volte è “il male assoluto”. Al di là delle competenze, molto spesso l'editor è visto come una persona puntigliosa e ipercritica, che a colpi di tagli e modifiche finisce con lo stravolgere completamente il testo che l'autore sottopone alla sua revisione. Oltretutto, questa persona detestabile pretenderebbe anche un compenso per snaturare il lavoro dell'autore…
Si potrà dunque trovare un punto d’intersezione tra il lavoro più bello del mondo e “il male assoluto"?
Il blog è nato proprio con questo obiettivo. M-editor vuole rendere accessibile il punto di vista di un'editor appassionata del suo lavoro, che aspira a migliorare, anzi, a superarsi. In fin dei conti meditare per l'editor è a una sola "M" di differenza. E dal pensiero tutto ha sempre origine. Il fatto che sia anche l'iniziale del mio nome è una felice coincidenza che indica l'imprescindibilità di questo titolo.
Il mio intento qui è proporre spunti di riflessione, fare considerazioni, resoconti di esperienze, di accadimenti, svelare retroscena e risvolti personali che aiutino a comprendere che l'editor è in primis un essere umano. Ci riderò anche sopra, se è per questo. E mi impegno a esprimermi con il linguaggio più semplice e chiaro possibile e in modo onesto e concreto, anche quando può essere scomodo, non convenzionale o impopolare. Altrimenti non sarà utile a nessuno. Ho in mente di fare tutto quello che serve per far capire che l'editor è un riferimento fondamentale nell'esperienza autoriale. Insomma, l’editor non è “il cattivo” della storia. Non vuole derubare l’autore, né del suo lavoro né del contenuto del suo portafoglio, e non vuole nemmeno annientarlo. Anzi, ha esattamente il suo stesso obiettivo, dare al testo la forma migliore possibile, e quando non viene raggiunto soffre altrettanto.
Mi piacerebbe riuscire a scardinare certi pregiudizi. Se accadesse anche con un solo autore convinto che il proprio testo non ha bisogno di revisione, sarebbe già un successo. E lo considererei comunque un punto di partenza.