Impressioni
Mi sono presa un po’ di tempo per rifletterci, questo è
il motivo per cui sono stata un po’ in ritardo con i post, ma alla fine ne sono
venuta a capo con soddisfazione.
Fin dall’inizio ho pensato questo blog come uno spazio
di confronto sull’editing e il rapporto tra autore e editor, quindi un
contenitore di idee anche degli altri, ma, proprio perché lo sento sempre più
somigliante a me, mi è sembrato che mancasse qualcosa: la lettura. È l’aspetto basilare
del mio lavoro con gli autori e mi sembra imprescindibile per chi vuole capire chi
è l’editor, fare delle riflessioni a voce alta sui libri che leggo. Non tutti, per
l’amor del cielo, ma quelli che mi lasciano un segno che io possa avere sempre
sott’occhio e ricordarmi del suo perché, come una cicatrice, ma in un senso
positivo.
Rispetto ai tempi dell’università in cui leggevo
prevalentemente classici stranieri – adoravo i corsi monografici – i miei gusti
letterari si sono evoluti al passo con i tempi e le situazioni. Gradualmente ho iniziato a
focalizzare la mia attenzione sulla narrativa italiana contemporanea. Nuove
tecniche propongono chiavi d’introspezione a volte insolite, a volte astruse, ma va
bene. Tuttavia, l’occhio è sempre vigile, pronto a cogliere il perturbante che continua a esercitare
su di me un’attrazione a cui non oppongo resistenza.
Ultimamente ho scoperto autori di talento al loro esordio, che mi hanno offerto moltissimi spunti di riflessione. Mi sono resa conto che le opere di qualità, almeno secondo il mio standard, non necessariamente sono pubblicate da grandi case editrici. Spesso sono le piccole realtà editoriali con un certo spirito pionieristico a dimostrare grande cura nel selezionare i manoscritti. Ho letto veri e propri gioielli, pubblicati da piccole e medie case editrici indipendenti, poco conosciute, opere speciali di autori speciali che sono persone speciali nella realtà. Credo sia doveroso tributare alla loro fatica uno spazio in cui collocare le mie impressioni di lettura. Parlerò di pubblicazioni di autori che si affacciano per la prima volta al mondo editoriale o a un genere nuovo. Ma lascerò spazio anche ad autori già affermati che rappresentano una novità per me come lettrice. In entrambe i casi si tratta a tutti gli effetti di una prima impressione, l’unica occasione per far buona impressione, per dirla con O. Wilde. In questa nuova sezione, che chiamerò IMPRESSIONI, sarò perfettamente allineata con il pensiero di Elena Rui, lo condivido proprio per la valenza fondante che dà all’impressione nella scrittura quando dice: «è importante prendersi il lusso di non fare niente… e allora le idee vengono a te. Ma, perché vengano, bisogna restare immobili, osservare, avere delle impressioni…» (da E. Rui, Affetti non desiderati). Le impressioni risvegliano idee sopite, generano idee nuove. Per questo leggo: per avere impressioni. E voi? Perché leggete?
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