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Visualizzazione dei post da luglio, 2024

C'è sempre speranza

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Certo, non è facile avviare una nuova casa editrice in piena crisi dell’editoria. Che sia per mancanza di lettori, di buona scrittura o di risorse economiche, poco importa. Anche la diffusione del digitale, i nuovi generi e l’autopubblicazione stanno contribuendo a ridelineare il panorama generale, al punto che, lo ammetto, faccio fatica a seguirne i cambiamenti. Ma qui a Padova non mi è sfuggita la nuova voce di De Tomi Editore, che ha esordito lo scorso autunno e ha fatto la sua apparizione ufficiale alla recente edizione del Salone di Torino. Leggendo un’intervista in internet a Sergio De Tomi ho avuto vibrazioni positive per la sua scelta di puntare sulla qualità delle pubblicazioni, più che sulla quantità. Così ho deciso di seguire le sue mosse. Alla prima possibilità concreta – la presentazione della raccolta di racconti Diffidate della realtà di Remo Badoer presso la Libreria Pangea – scambiare due parole con lui è stato fondamentale, perché ha reso più tangibile la bontà dei s...

Sassolini

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  Il blog evolve e da oggi è attiva una nuova sezione. Mi sembra lo strumento più utile per perseguire lo scopo di questo spazio, pensato come confronto sull’editing e sul rapporto tra autore e editor, un contenitore di idee non solo mie ma anche degli altri. In effetti, alla base di tutto c’è il tentativo da parte mia di arginare la diffusione di pregiudizi sul lavoro e sulla figura dell’editor, che a causa delle mutazioni del settore editoriale si è dovuto reinventare come freelance per sopravvivere anche fuori dalle case editoriali. Quando scorro il feed dei post sui social la mia attenzione viene catalizzata dalla diffidenza di certi scrittori che rifiutano l’editing professionale a priori, pensando che il proprio testo non ne abbia alcun bisogno o che l’editing non sia lavoro, e come tale non meriti un compenso economico. Certo, si può avere o non avere la necessità di rivolgersi a un professionista per la revisione di un testo, sono io la prima a sostenere che non sia obb...

La calzata perfetta

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  Sembra banale e scontato, ma scegliere l’editor giusto a cui affidare la revisione del proprio manoscritto è fondamentale. Una testimonianza diretta, anche anonima come questa, vale più di qualsiasi argomentazione: «Questa esperienza è stata comunque determinante, perché mi ha fatto capire che tra autore e editor ci deve essere una sintonia. Si dovrebbe parlare “la stessa lingua”. Pertanto non ci si deve fermare al primo che si propone ma ci vuole calma, tempo e parecchio discernimento». L’autore ha definito «scioccante» – sì, la scelta lessicale è sua – questa sua prima esperienza di editing professionale e forse gli occorrerà del tempo per riuscire a ricordarla con distacco. A prescindere da come l’autore e l’editor siano entrati in contatto, è utile sapere che a uno scambio di mail è seguito un colloquio telefonico. Credo che questo rientri nella norma. Dopo aver raccolto sufficienti elementi, l’autore ha deciso di affidare all’editor il proprio manoscritto, consistente in u...

Amico mio di Gianmarco Perale

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Impressione#2 Sto pensando al registro perfetto per un personaggio molto giovane, come quello creato da J. S. Foer per il piccolo Oskar: dieci anni, sindrome di Asperger, unico quanto il viaggio nel microcosmo newyorkese di cui è l’eroe strampalato e adorabile. «Prenderai un raffreddissimo» per me è l’emblema della premura che questi ragazzini speciali sanno dimostrare nei riguardi delle persone amate. Ecco, l’uso del superlativo assoluto in Amico mio ha suscitato in me la stessa tenerezza. Gianmarco Perale sa bene che a tredici anni è assoluto anche il sentire, il suo romanzo è infatti disseminato di ricorrenze («malissimo», «profondissimo», «primissima», «calmissimo» ecc.), ma è la sovrabbondanza di «fortissimo» a fornire la chiave di lettura. Caratterizza ogni gesto nei punti di svolta nel romanzo («ho strizzato fortissimo gli occhi»; «ho stretto fortissimo i pugni»; «mi ha tirato uno schiaffo fortissimo»; «l’ha colpito, fortissimo, in testa»; «ha iniziato a tirare fortissimo» ecc...