Sassolini


 

Il blog evolve e da oggi è attiva una nuova sezione. Mi sembra lo strumento più utile per perseguire lo scopo di questo spazio, pensato come confronto sull’editing e sul rapporto tra autore e editor, un contenitore di idee non solo mie ma anche degli altri. In effetti, alla base di tutto c’è il tentativo da parte mia di arginare la diffusione di pregiudizi sul lavoro e sulla figura dell’editor, che a causa delle mutazioni del settore editoriale si è dovuto reinventare come freelance per sopravvivere anche fuori dalle case editoriali.

Quando scorro il feed dei post sui social la mia attenzione viene catalizzata dalla diffidenza di certi scrittori che rifiutano l’editing professionale a priori, pensando che il proprio testo non ne abbia alcun bisogno o che l’editing non sia lavoro, e come tale non meriti un compenso economico.

Certo, si può avere o non avere la necessità di rivolgersi a un professionista per la revisione di un testo, sono io la prima a sostenere che non sia obbligatorio. Però, davvero, non è più tollerabile né il modo né il tono di certe dichiarazioni. Se l’intento è colpire chi ha lavorato male, bisognerebbe innanzitutto avere il coraggio di confrontarsi apertamente con quella persona o puntualizzare il caso specifico, ma non trincerarsi dietro generalizzazioni la cui vaghezza si ripercuote anche su chi lavora con passione, coscienza e responsabilità. L’istinto sarebbe di rispondere a ogni post con argomentazioni concrete, anche personali, perché tra gli editor oltre a chi si improvvisa, c’è anche chi è preparato, ha fatto la gavetta e ha saputo ricavarsi un proprio spazio. Se non fosse che in questo modo rischierei di impegnare totalmente il mio tempo.

Per questo motivo mi sono presa l’impegno di rendere già disponibili tutte le informazioni attraverso il blog. Credo sia doveroso focalizzare l’attenzione sulle difficoltà e le problematiche specifiche che gli autori incontrano nei rapporti con il loro editor. Insomma, capire cosa non funziona e perché.

Sia ben chiaro, non ho la minima pretesa d’insegnare ai miei colleghi come si cura un testo o agli autori come si scrive. Ma solo fare informazione utile, oltre al mio lavoro, in modo da rendere l’ostilità inutile in partenza. Per me, che credo di avere come tutti sempre un margine di miglioramento, fare qualcosa di concreto che aiuti a crescere è spontaneo. E poiché s’impara soprattutto dagli errori, anche da quelli altrui, in questa sezione tratterò le esperienze negative che gli autori hanno avuto con gli editor. La chiamerò SASSOLINI, proprio quelli che mentre camminiamo ci finiscono dentro le scarpe impedendoci di proseguire.

Se tra gli autori qualcuno volesse togliersi un sassolino dalla scarpa, può lanciarlo a me. Lo prenderò al volo. Uno alla volta li lascerò cadere lungo il percorso come Pollicino, che dice ai suoi fratelli: «… ma io vi riporterò a casa. Dovete solo seguirmi» (illustrazione di Élodie Nouhen tratta da Pollicino in C. Perrault, Tutte le fiabeDonzelli Editore).

 

Per lanciarmi il sassolino puoi scrivere a marta.puggina@gmail.com, lasciare un commento qui sotto, oppure utilizzare il modulo alla tua sinistra per inviarmi un messaggio. 

In alternativa puoi raggiungermi via social. Alla tua sinistra trovi tutti i link.


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