I ragazzi di sessant'anni di Romolo Bugaro

Impressione #3 Conosco da tempo la scrittura di Romolo Bugaro, anzi, è uno dei miei autori preferiti. Il motivo che mi spinge a parlarne in questa sezione riguarda il cambio di passo e di prospettiva del suo ultimo romanzo, a cominciare dal titolo acc attivante, I ragazzi di sessant’anni . La scelta dell’autore di attribuire al protagonista un nome simbolico che rimandi a un’idea collettiva, «I ragazzi di sessant’anni» appunto, promette infatti un romanzo originale rispetto ai precedenti di Bugaro, ma anche alla narrativa contemporanea generale. Quella nota vangoghiana in copertina, poi, a me piace. L’accostamento dell’ocra all’indaco la rende vibrante, come le tele più intense dell’artista . Io sono padovana e leggere Bugaro per me significa dare a considerazioni che di solito faccio intimamente una forma scritta fluida e una voce colorita, capace di caratterizzazioni indimenticabili. Sorrido ripensando a «quel viso minuto e un po’ topesco sotto al cappello bianco d’ordinanz...